Quello del ‘football sala’ a livello professionale è stato un vero e proprio fenomeno sportivo nato in Uruguay verso la fine del 1930, sviluppatosi poi subito in Brasile, Paraguay, e Portogallo, ed immediatamente entrato a far parte a tutti gli effetti delle discipline sportive gestite da una propria Federazione riconosciuta a livello mondiale. Il ‘calcetto’ (questo il nome con cui questo sport è maggiormente conosciuto nel nostro paese) si gioca in 5 contro 5 su campi al coperto in cui la superficie di gioco può essere in erba sintetica, mateco (un particolare tipo di cemento mescolato con gomme e resine dure), ma a volte anche in terra rossa o sabbia (solo nel caso del beach soccer).
Essendo giocato in uno spazio pari a circa la metà di un normale campo di calcio, il football sala si sviluppa in modo molto più rapido e schematico e, specie quando si assiste a partite di un certo livello, si possono apprezzare geometrie di gioco e schemi tattici con più facilità rispetto ad una partita di calcio professionistico, rispetto al quale cambiano solo alcune regole: non esiste il fuorigioco, il fallo laterale si batte con i piedi e, come nel basket, il tempo viene interrotto quando la palla esce fuori campo o se c’è qualcuno infortunato, e ripreso quando tutto torna normale, impossibile perdere tempo.
Nascita e sviluppo del football sala in Italia
Fu nel 1987 il milanese Giovanni Conticini, insieme ad alcuni amici imprenditori, a fondare l’A.I.F.S. (Associazione Italiana Football Sala), presto ribattezzata F.I.F.S (Federazione Italiana Football Sala); la neonata associazione venne immediatamente riconosciuta a livello internazionale già l’anno seguente dalla FIFUSA (Federazione Internazionale Football Sala), che nel 1991 e 1992 organizzò già le prime edizioni di campionati europei e mondiali di football sala.
Inizia dunque a mettersi in moto tutto il meccanismo che gestisce e regolamenta questo sport, e nasce in Italia il primo campionato maschile a livello nazionale, seguito a ruota anche dalla prima edizione della Coppa Italia (1988); come nel calcio professionistico, la squadra vincitrice del campionato e quella che invece trionfa in Coppa Italia, si incontreranno in una partita secca per disputarsi la Supercoppa Italiana. Poco alla volta, e godendo della sempre crescente popolarità, il football sala è praticamente diventato come il calcio, riuscendo ad appassionare migliaia di persone in tutto il mondo, e diventando inoltre anche uno di quegli sports in grado di muovere parecchi soldi.
Calcio e football sala: quali sono le differenze?
Come accennato, sostanzialmente le regole di base sono quasi le stesse di quelle del calcio, ovviamente ci sono delle piccole differenze, per la maggior parte relazionate agli spazi utilizzati ed alla superficie di gioco, cerchiamo di riassumerle: tanto per iniziare rettangolo di gioco e pallone sono più piccoli rispetto al calcio, le squadre sono formate da 5 giocatori, e le partite durano 20 minuti per tempo, con cronometro che parte e si blocca ogni volta che il gioco viene interrotto, proprio come nel basket.
Calcio d’angolo e rimessa laterale vengono entrambi battuti con i piedi dietro la linea di fascia o di fondocampo, è possibile effettuare tutte le sostituzioni che si vuole, ed ogni squadra ha anche a disposizione un ‘timeout’ di un minuto da poter spendere in una qualsiasi fase dell’incontro. Considerando che si gioca su superfici non così morbide come il classico manto erboso caratteristico degli stadi di calcio, i contatti fisici duri sono meno tollerati rispetto al calcio, ed è quasi vietato intervenire in ‘tackle scivolato’ per contrastare l’avversario; per questo motivo è molto frequente vedere punizioni e rigori quando si assiste ad un incontro di football sala.
Sviluppo del football sala professionistico in Italia
Rispettando quasi del tutto quelli che sono anche gli schemi organizzativi del calcio professionistico italiano, anche il football sala ha un suo Campionato Nazionale di Categoria (comparabile con Serie A/B e C di calcio), l’unica differenza è che sono previste prima delle fasi regionali ad eliminazione, e le squadre meglio classificate costituiranno quella che sarà la griglia di partenza della competizione di categoria.
Durante lo svolgimento dei campionati di categoria, in date prestabilite prima della pubblicazione dei calendari, avranno luogo anche altri eventi, come la Coppa Lombardia, la Coppa Piemonte, la Coppa del Mediterraneo, e la Coppa Carnevale, oltre ovviamente a tutti gli impegni della Nazionale Italiana di football sala di carattere europeo e mondiale. Di più recente sviluppo è anche il football sala femminile che, proprio come è accaduto per il calcio, oggi è sempre più diffuso e seguito dagli appassionati di tutto il mondo, iniziando anche a far registrare incassi di tutto rispetto.
Il football sala come attività sociale tra i giovani
Chiamiamolo football sala, chiamiamolo calcio a 5 o anche calcetto, ma la partitella a pallone settimanale con amici, compagni di scuola o di lavoro, inquilini dello stesso parco, o magari semplici comitive di quartieri diversi che hanno voglia di divertirsi sfidandosi su un campo di gioco davanti ad un pubblico di teenagers scatenate pronte ad applaudirli, è cosa molto frequente da vedere tra i giovani d’oggi, ma anche tra persone con qualche anno e qualche chilo in più.
Il calcetto in Italia è uno sport super diffuso e molto praticato ad ogni livello, e bisogna ammettere che sono i giovanissimi, ovvero quelli che in gergo calcistico vengono catalogati come ‘pulcini’ ad essere i più attivi ed i più costanti negli allenamenti; fortunatamente le installazioni sportive pubbliche e private in Italia non mancano, e neppure gli aspiranti giocatori di football sala.